ASSOCIAZIONE “GIORGIO BENETTI”
presso Studio Legale Avv. Gozzelino
Via Susa 23 10138 TORINO

Torino, 25 gennaio 2002

Caro Collega,

forse ti è già giunta notizia della costituzione della nostra Associazione - avvenuta nel settembre 1999 - o tramite nostre precedenti comunicazioni o grazie al “passa-parola” di altri colleghi.

In ogni caso, ci permettiamo “presentarci” (o “ri-presentarci”) con queste brevi note sulle motivazioni che ci hanno indotto a tale atto e sulle finalità che ci siamo proposti, nella speranza che le stesse possano essere da te condivise e, quindi, ritenute meritevoli di sostegno.

Questa, in estrema sintesi, la nostra “storia”.

Un primo gruppo di colleghi (in servizio ed in quiescenza) partecipanti al Fondo Pensione della Banca di Roma ha – ad un certo momento – avuto lo spunto, quasi per caso, di rivolgere la propria attenzione alla vita del Fondo che, in verità, si svolgeva (e si svolge) da tempo immemorabile tra il completo disinteresse della stragrande maggioranza dei suoi appartenenti.

A mano, a mano che questo sparuto gruppo di “esploratori” si addentrava (per quanto nelle sue modeste possibilità) nei “meandri” dell’ amministrazione del Fondo emergevano sempre più numerosi e gravi motivi di profonda perplessità circa la reale situazione gestionale, finanziaria e patrimoniale del Fondo stesso.

Inoltre, gli organismi che istituzionalmente dovrebbero salvaguardare gli interessi dei lavoratori – e , quindi, di tutti i partecipanti al Fondo – risultavano essere invece pienamente e direttamente coinvolti nella gestione dello stesso (avendo, tra l’altro, sempre avuto propri rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione) in un clima di pieno e solidale “consociativismo”.

Di fronte a tale stato di cose si è ritenuto che fosse necessario intervenire direttamente in difesa dei diritti di tutti gli appartenenti al Fondo. A tal fine è stata quindi costituita l’ Associazione indicata nell’intestazione, avente – appunto - per oggetto sociale “la mutua assistenza tra i Soci e la tutela dei loro interessi nei confronti del Fondo Pensioni della Banca di Roma Spa”.

Detta struttura è stata adottata per formalizzare, anche sotto il profilo legale, la rappresentatività dell’ Associazione di tutti gli iscritti, consentire di meglio organizzare l’operatività ai fini sopra indicati e facilitare l’allargamento della base sociale.

A questo punto pensiamo che sorgano in te spontanee le seguenti domande: ma cosa avete fatto sino ad ora? quali risultati avete conseguito? cosa vi proponete di fare in futuro?

Cercheremo, allora, di chiarire questi punti, per quanto – in questa sede – forzatamente per sole grandi linee, ben lieti di poter essere più esaurienti nel caso tu ritenessi opportuno, come ci auguriamo vivamente, di approfondire il discorso, eventualmente tramite contatti personali diretti.

Attività svolta sino ad ora e relativi risultati

Abbiamo, innanzi tutto, dovuto “entrare” nella materia in questione, quasi del tutto sconosciuta a tutti noi e di per sé stessa piuttosto ampia ed “ostica”, sia nei suoi aspetti strettamente amministrativi, sia sotto il profilo legislativo.

Abbiamo quindi rivolto, in via prioritaria, la nostra attenzione alla gestione ordinaria del Fondo, effettuando un esame approfondito dei suoi Bilanci (a partire da quello relativo al 1997, sino all’ultimo del 2000), partecipando alle relative Assemblee ed effettuando numerosi interventi critici sulla base di precise e documentate anomalie emergenti dai dati dei bilanci stessi.

Ad esempio: scarsissima redditività, in generale, dell’ ingente patrimonio del Fondo e, in particolare, di quello immobiliare, che ne costituisce di gran lunga la parte più rilevante; mancato tempestivo adeguamento dei canoni di affitto, in conformità alle ultime disposizioni di legge al riguardo; inadeguati accantonamenti a fronte della manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi; elevato contenzioso con l’ inquilinato; rilevante perdita conseguente ad un’ operazione di compra-vendita di un immobile in Rende; idem in titoli; smobilizzo di fondi a fine esercizio, con perdita di valuta, presumibilmente per favorire le consuete operazioni a fine anno di “window-dress” della Banca , ecc. ecc.

Tale nostra azione ha determinato il rapido coagularsi di un’ ampia area di dissenso nei confronti dell’ Amministrazione del Fondo, come testimoniato dai seguenti dati:

  1. Bilancio 1997: voti favorevoli: 2.393 voti contrari: 1.328

  2. “ 1998: “ “ : 1.379 “ “ : 739

  3. “ 1999: “ “ : 2.204 “ “ : 1.002

Da sottolineare che in precedenza i Bilanci del Fondo venivano sempre supinamente approvati “alla chetichella” da un ristretto numero di “addetti ai lavori” convocati per l’occasione, senza che venisse mai sollevato alcun rilievo da parte di chicchessia.

I risultati delle votazioni di cui sopra hanno costituito certamente un forte segnale per l’ Amministrazione del Fondo e le Fonti Istitutive, che ne “fiancheggiano” costantemente l’operato.

Riteniamo lecito supporre che in tale contesto debba essere inquadrata anche l’ improvvisa sostituzione di tutti i Consiglieri di Amministrazione (compreso il Presidente) di nomina bancaria, avvenuta nel maggio 2000, nonchè la modifica – fortemente voluta da tutti i predetti Organismi – apportata allo Statuto che ha eliminato la possibilità di esprimere il voto nelle Assemblee a mezzo delega, che di fatto ha tolto alla stragrande maggioranza degli appartenenti al Fondo il diritto di parola e di voto. Infatti, all’ Assemblea relativa al Bilancio 2000 hanno partecipato solo 156 partecipanti, pari ad un misero 0,7% degli oltre 19.000 aventi diritto, con il seguente risultato finale: favorevoli 136, contrari 19, un astenuto (cfr. note seguenti all’ oggetto “modifiche statutarie”).

Comunque, malgrado questo chiaro tentativo di mettere il “bavaglio” ad ogni voce dissenziente, anche in occasione della predetta Assemblea relativa al Bilancio 2000 abbiamo evidenziato con forza le gravi e preoccupanti anomalie gestionali che a nostro parere hanno continuato ad emergere dalle risultanze dello stesso.

Nel corso delle sopra citate Assemblee abbiamo anche sollevato il grave problema della congruità o meno delle riserve matematiche del Fondo, argomento sul quale l’ Amministrazione dello stesso è stata sempre molto reticente ed evasiva.

Il Bilancio tecnico/attuariale del Fondo al 31/12/1997 (di cui siamo riusciti ad entrare in possesso) concludeva con un disavanzo tecnico di 935 miliardi, aumentabili a 1.335 miliardi nell’ipotesi (rivelatasi poi realistica) che la politica dei pre-pensionamenti fosse proseguita con il ritmo del precedente triennio (1995/96/97).

Nel corso dell’ Assemblea Ordinaria del 22/9/1999 l’allora Presidente minimizzava tali dati sostenendo che trattavasi di “…..materia per di più superata da quello che verrà deciso dalle Fonti Istitutive nell’ambito della riforma del regime della Previdenza Complementare Aziendale”.

Lo stesso ex-Presidente, nel corso della successiva Assemblea Ordinaria del 18/4/2000, ribadiva che “….il nuovo Statuto, se applicato a partire da una certa data, ha come scopo quello di consentire nel tempo di ripianare il deficit attuariale”. Affermava, inoltre, che “un’ altra valutazione tecnica sarebbe inutile”.

In pratica, con tali affermazioni tranquillizzanti si tendeva a convincere tutti gli iscritti che il semplice “passaggio” - con decorrenza 31/12/1997 - dei colleghi in servizio dal regime a “prestazione definita” a quello a “contribuzione definita” (imposto dalle ultime disposizioni di legge in materia) sarebbe stato di per sé sufficiente a riequilibrare la situazione del Fondo.

Purtroppo, è emerso invece che la situazione reale era – come da noi temuto – ben più deteriorata di quanto asserito. Infatti, un nuovo Bilancio tecnico/attuariale al 31/12/1999 redatto (pare su espressa richiesta della Commissione) sulla base di quanto previsto dal nuovo Statuto di cui al precedente paragrafo, evidenziava invece il perdurare di un notevole disavanzo tecnico di 200 miliardi, che sarebbe aumentato a 552 miliardi qualora fosse proseguito (come in effetti è proseguito) il ritmo non fisiologico degli esodi anticipati che ha continuato a caratterizzare anche gli ultimi anni.

Rammentiamo che in base a formali accordi sottoscritti dalle Fonti Istitutive (Banca e Sindacati) la Banca si è impegnata a provvedere al reintegro del danno attuariale procurato alla riserva matematica del Fondo dalle risoluzioni del rapporto di lavoro per uscite anticipate.

A tale titolo, a tutto il 31/12/2000 erano stati versati dalla Banca complessivamente 61 miliardi con riferimento agli anni 1994, 1996 e 1997, mentre risultavano completamente “scoperti” gli anni 1995, 1998 e 1999. Nel corso dell’ Assemblea del 28/6/2001 (relativa al Bilancio 2000) il Presidente comunicava verbalmente l’ avvenuto versamento di altri 60 miliardi a titolo di anticipo su quello che sarà l’ ammontare definitivamente dovuto al Fondo per gli anni 1998, 1999, 2000 e 2001.

Essendo stato da noi evidenziato che i suddetti versamenti della Banca, per quanto di ammontare complessivo consistente, apparivano – sulla base delle risultanze del sopra citato Bilancio Tecnico/Attuariale al 31/12/1999 - insufficienti al riequilibrio delle riserve matematiche del Fondo, preannunciava la stesura di un nuovo Bilancio Tecnico/Attuariale al 31/12/200, assicurando che le relative risultanze sarebbero state sottoposte alle valutazioni delle prossime Assemblee.

Continueremo a seguire con la massima attenzione questo rilevante problema.

Altro argomento a cui abbiamo dedicato molta attenzione sono state le modifiche statutarie di cui al referendum del 3 e 4 maggio 2000.

Da una attenta analisi delle stesse sono emerse discrepanze tra le varie disposizioni, plateali violazioni di fondamentali diritti dei partecipanti (ad esempio: l’eliminazione del voto per delega e l’aver stabilito un sistema “bulgaro” per le elezioni delle cariche sociali tramite liste rigorosamente “chiuse”) e rilevanti inosservanze di precise disposizioni di legge (ad esempio per quanto concerne la trasparenza nei rapporti con tutti i partecipanti e un’adeguata informativa agli stessi).

Sembra più che lecito il sospetto che uno degli obiettivi principali di tali modifiche statutarie sia stato quello di assicurare alle Fonti Istitutive la più ampia libertà di azione nella gestione dell’ ingente patrimonio del Fondo, estromettendo il più possibile da ogni decisione coloro che di detto patrimonio ne sono i veri “proprietari” e cioè tutti gli appartenenti al Fondo (oltre 24.000 persone!).

In merito a tutto quanto precede abbiamo inoltrato dettagliati rapporti alla Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, chiedendo un suo intervento per il ripristino della piena legalità.

Detta Commissione, recependo – almeno in parte – le nostre istanze, ha dichiarato (con lettera del 20/12/2000) di procedere all’ approvazione del nuovo Statuto “considerata in particolare l’urgenza di procedere al risanamento del fondo”….”nonostante che alcune disposizioni siano in realtà da ritenersi suscettibili di correzioni e integrazioni” Ha quindi richiesto che l’ Amministrazione provveda entro tre mesi dall’ insediamento del nuovo Consiglio (termine già ampiamente scaduto!!!!) ad apportare diverse modifiche al testo del maggio 2000, da sottoporre a nuovo referendum.

Con detta lettera, la Commissione “richiama inoltre il Fondo a curare con particolare attenzione l’informativa agli iscritti……. a monitorare con cadenza annuale l’ equilibrio tecnico-attuariale del Fondo, almeno sino a quando il risanamento dello stesso appaia consolidato……….a porre tempestivamente in essere tutte le iniziative utili, in particolare nei confronti delle fonti istitutive, perché tale equilibrio risulti preservato nel tempo”.

Poiché su tutto quanto precede continua invece il più assoluto silenzio da parte dell’ Amministrazione del Fondo, così come sull’ esito delle elezioni del 28/6 – 3/7/2001 per il rinnovo degli Organi Sociali (non sono stati neppure comunicati i nominativi dei nuovi eletti!), abbiamo nuovamente interessato al riguardo la Covip (ultima nostra del 26/9/2001).

Programmi per il futuro

Intendiamo, innanzi tutto, proseguire nelle linee di condotta sopra tracciate e cioè continuare a vigilare con la massima attenzione sull’ attività dell’ Amministrazione, verificare – per quanto concerne la questione “riserva matematica” - che vengano effettivamente presi gli opportuni provvedimenti per la copertura del disavanzo tecnico e, infine, seguire che vengano rispettate le istruzioni della Covip circa il nuovo referendum

Inoltre, all’orizzonte si profila un problema della massima importanza: il futuro smobilizzo del patrimonio immobiliare.

Ci sembra infatti lecito il sospetto che quanto sopra lamentato circa la sempre maggiore “estromissione” dei “comuni mortali” dalle vicende del Fondo - perseguita con costanza dalle Fonti Istitutive – sia in qualche modo da collegarsi a quel progetto.

In parole povere, queste sono le domande che dovremo porci a breve:

  1. a chi vengono ceduti gli immobili?

  2. a quale prezzo?

Dalle risposte che verranno fornite dipenderà infatti in gran parte il “peso” delle pensioni che verranno (…se verranno) erogate in futuro a tutti noi!

- o = 0 = o -

Sperando che tu abbia avuto la pazienza di seguirci sin qui, confidiamo che tu voglia unirti a noi nella battaglia che stiamo conducendo (con i nostri modestissimi mezzi!) a tutela di tutti gli appartenenti al Fondo, il cui ingente patrimonio potrebbe risvegliare interessi diversi. Probabilmente non è così. Ma sembra adattarsi bene al caso il detto “ a pensare male del prossimo si fa peccato…ma si indovina!”

Naturalmente, quanto più ampia sarà la base sociale alla nostra Associazione, tanto più incisiva e autorevole potrà essere la sua azione.

Saremo quindi particolarmente lieti se anche tu vorrai aderire alla nostra iniziativa facendoci avere l’ accluso talloncino debitamente sottoscritto e versando (ahime! a questo mondo esistono anche le necessità materiali!) la relativa quota di iscrizione stabilita per i nuovi iscritti (in via promozionale!) nella modesta cifra di € 10.-, secondo le modalità indicate sullo stesso. A richiesta, verrà da noi inviata copia dello Statuto della nostra Associazione.

- o = 0 = o -

Con l’ occasione, precisiamo che nell’ udienza di appello del 29 novembre scorso relativa alla causa “Montagna” è stata annullata la sentenza di primo grado, favorevole ai ricorrenti, per motivi – pare – procedurali.

Il procedimento dovrebbe quindi ricominciare daccapo. Questo dopo circa quindici (!?) anni. Terremo informati sugli eventuali ulteriori sviluppi.

- o = 0 = o -

Come in passato, per qualsiasi evenienza (suggerimenti, informazioni, chiarimenti, ecc.) possono essere contattati telefonicamente i seguenti componenti dell’ attuale Consiglio Direttivo:

- Cecchi Ruggero: telef. 011/502528 - Cortese Aldo: telef: 011/4111608

- Delfino Giuseppe: telef. 011/843193 - Di Buduo Anton Piero: telef. 011/8122761

- Sanza Piero: telef. 011/3856628.

Cordiali saluti,

ASSOCIAZIONE “GIORGIO BENETTI”

Il Presidente

G. Delfino

n.1 allegato

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