Torino, 21 febbraio 2003

A tutti i Partecipanti al
Fondo Pensione della Banca di Roma

forse Vi è già giunta notizia della costituzione della nostra Associazione - avvenuta nel settembre 1999 - o tramite nostre precedenti comunicazioni o grazie al "passa-parola" di altri colleghi.

In ogni caso, ci permettiamo "presentarci" (o "ri-presentarci") con queste brevi note sulle motivazioni che ci hanno indotto a tale atto e sulle finalità che ci siamo proposti, nella speranza che le stesse possano essere da Voi condivise e, quindi, ritenute meritevoli di sostegno.

Questa, in estrema sintesi, la nostra "storia".

Un primo gruppo di colleghi (in servizio ed in quiescenza) partecipanti al Fondo Pensione della Banca di Roma ha ritenuto opportuno dedicare in modo più approfondito la propria attenzione alla vita del Fondo che, in verità, si svolgeva (e si svolge) da tempo immemorabile tra il completo disinteresse della stragrande maggioranza dei suoi appartenenti.

Da tale esame sono emersi numerosi e gravi motivi di profonda perplessità circa la reale situazione gestionale, finanziaria e patrimoniale del Fondo stesso.

Inoltre, gli organismi che istituzionalmente dovrebbero salvaguardare gli interessi dei lavoratori - e, quindi, di tutti i partecipanti al Fondo - risultavano essere invece pienamente e direttamente coinvolti nella gestione dello stesso (avendo, tra l'altro, sempre avuto propri rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione) in un clima di pieno e solidale "consociativismo".

Di fronte a tale stato di cose si è ritenuto che fosse necessario intervenire direttamente in difesa dei diritti di tutti gli appartenenti al Fondo. A tale fine è stata quindi costituita l'Associazione indicata nell'intestazione, avente - appunto - per oggetto sociale "la mutua assistenza tra i Soci e la tutela dei loro interessi nei confronti del Fondo Pensioni della Banca Spa.

Illustrare qui le azioni da allora intraprese nell'ottica di cui sopra sarebbe troppo lungo e - probabilmente - noioso.

Ci limitiamo, pertanto, ad evidenziare un solo punto di grande attualità e di vitale importanza per la vita stessa del Fondo e che - a nostro parere - richiederebbe una particolare e vigile attenzione da parte di tutti i Partecipanti allo stesso: la programmata vendita del patrimonio immobiliare.

Per quanto sino ad ora non si sia riusciti ad ottenere informazioni attendibili sul valore effettivo dello stesso, è certo che trattasi di un "business" (o, più volgarmente, "torta") di non meno di 1.500 (diconsi: mille e cinquecento) miliardi di vecchie lire, pari a 775 milioni di Euro.

Riteniamo superflo sottolineare come detto patrimonio sia di "proprietà" di tutti i Partecipanti al Fondo, che quindi sono - o dovrebbero essere - direttamente interessati a che l'amministrazione dello stessa avvenga nel migliore dei modi sia sotto l'aspetto strettamente gestionale, sia sotto il profilo della più limpida trasparenza.

Dettagli più approfonditi su tutta la vasta problematica (passata, presente e futura) riguardante il Fondo e - quindi - tutti suoi Partecipanti, possono essere ottenuti consultando il sito Internet www.associazionegiorgiobenetti.it.

Ci auguriamo che la nostra azione possa essere da Voi considerata meritevole - eventualmente dopo gli approfondimenti ritenuti più opportuni - di essere dsostenuta mediante l'adesione alla nostra Associazione (secondo le modalità che possono essere rilevate dal predetto sito internet). E' infatti evidente che tanto più estesa sarà la base degli iscritti alla stessa, tanto più puntuale ed incisiva potrà essere la sua attività a tutela degli interessi comuni.

Grati per una cortese diffusione della presente tra tutti i colleghi Partecipanti al Fondo, sia in servizio, sia in quiescenza, Vi ringraziamo anticipatamente per l'attenzione prestataci, confidando di aver l'occasione di risentirci a presto.

Nel frattempo, restiamo a Vostra completa disposizione per qualsiasi ulteriore informazione e/o chiarimento e cordialmente Vi salutiamo.

Associazione "Giorgio Benetti"
Il Presidente
G. Delfino 

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